giovedì 29 novembre 2012

Prezioso come un rubino: il melograno


Il melograno è una pianta appartenente alla famiglia delle Punicaceae il cui nome scientifico è Punica Granatum; il suo aspetto è quello di un cespuglio con foglie verdi e lunghe e può raggiungere un'altezza massima di 4 metri circa. 
L'origine della pianta del melograno non è certa, quella più accreditata la vede provenire dall'Asia sud - occidentale; ad oggi il melograno cresce ed è coltivato nelle zone mediterranee dell'Europa e dell'Asia, ma anche del Nord America. I suoi fiori e i suoi semi sono di color rosso, il suo frutto, chiamato melagrana, ha la forma di una mela che, come dice il nome stesso, contiene al suo interno moltissimi semi (grani).

Il frutto del melograno è particolarmente ricco di sali minerali quali potassio, manganese, zinco, rame e fosforo; in quantità minore troviamo anche ferro, sodio e calcio. Abbondante anche la presenza di vitamine: A, B, C, E e K. Oltre all'acqua, che naturalmente rappresenta l'elemento principale, troviamo zuccheri, fibre e grassi.

Il melograno è caratterizzato dalla presenza di sostanze benevole per l'organismo come per esempio i flavonoidi, gli antiossidanti, vari tipi di acidi, tra cui l'ellagico e il gallico, la quercitina e altri principi attivi molto benefici che gli hanno fatto meritare il nome di "frutto della medicina".

Fin dall'antichità questo particolare frutto  è stato simbolo di abbondanza e longevità e già da allora le sue molteplici proprietà terapeutiche erano ben note; oggi la medicina ufficiale non ha fatto altro che confermare tali proprietà. Vediamo quali. La sua virtù più importante è quella che riguarda la presenza di sostanze ad alta attività antitumorale come l'acido ellagico, i flavonoidi ed altre sostanze con proprietà antiossidanti che nel loro insieme collaborano in modo attivo nella cura di vari tumori ( prostata, pelle, seno, polmoni).

Il melograno ha inoltre proprietà vermifughe, molto utili contro il famoso verme solitario (Tenia solium), un parassita molto fastidioso dell'uomo. Grazie alla presenza di tannino (acido ellagico) il succo del melograno ha anche proprietà astringenti ed è quindi utile in caso di diarrea.

Secondo recenti studi l'assunzione protratta nel tempo del suo succo sarebbe in grado di proteggere il cuore dalla formazione di placche aterosclerotiche, non solo, anche i disturbi causati dalla menopausa ( depressione e ossa fragili) sembra traggono buoni benefici dall'assunzione di succo di melograno.

venerdì 9 novembre 2012

Il mandarino: piccolo, tondo e gustoso


Il mandarino (Citrus reticulata) appartiene alla famiglia delle Rutacee (genere citrus insieme al cedro e al pompelmo) ed è un albero da frutto. Dei tre appartenenti al genere Citrus è l’unico frutto dolce. Il suo arbusto è alto poco più di due metri e, in alcune particolari varietà, può arrivare anche a quattro. Ha la forma di una piccola sfera leggermente appiattita sopra e sotto e le sue foglie si presentano piccole e profumate. La polpa ha il classico colore arancio chiaro ed è costituita da piccoli e succosi spicchi. Anche la buccia, sottile e profumata, è arancione ed è molto facile rimuoverla per assaporare il frutto. Il mandarino generalmente viene consumato fresco ma è anche particolarmente apprezzato sotto forma di frutta candita o marmellata. Un albero adulto può fornire circa 600 frutti all’anno, considerati molto preziosi per la salute, specialmente nei mesi autunnali e invernali quando le difese immunitarie si abbassano e si è quindi più esposti ai “mali di stagione”. I mesi migliori per acquistarli sono da gennaio a marzo e a dicembre ma occorre dire che in quest’ultimo mese generalmente raggiungono il massimo della maturazione e quindi del gusto.

Per capire se un mandarino è buono basta “testare” il suo peso (che deve essere consistente rispetto al volume); inoltre la buccia deve essere tesa e molto “attaccata” alla polpa. Il frutto va consumato dopo aver tolto la buccia, facendo molta attenzione a non intaccare la polpa interna. Va conservato in luogo fresco e asciutto per una settimana al massimo. La “dose” giusta per una persona è rappresentata da due frutti. Le sue proprietà benefiche sono innumerevoli, per questo vale la pena di consumarlo con regolarità.

Il mandarino ha notevoli proprietà terapeutiche. Del frutto non si butta nulla: la sua buccia infatti è piena di limonene (principio antiossidante) che ha la caratteristica di ritardare l’invecchiamento della pelle e sempre dalla buccia si estrae un olio essenziale in grado di calmare l’ansia e combattere insonnia e ritenzione idrica. Molto ricco di vitamina C, essenziale per mantenere reattivo e vigile il cervello, il mandarino è anche ricco di fibre e carotene e possiede anche molte vitamine del gruppo B e vitamina A, oltre ad una consistente percentuale di ferro, magnesio e acido folico. In considerazione della notevole quantità di fibre in esso presenti, il mandarino risulta particolarmente indicato per il benessere dell’intestino e viene indicato nelle diete perché si presenta come un frutto nutriente e facilmente digestivo. A differenza di altri agrumi, i semi del mandarino, anche se masticati, non solo non fanno male ma apportano vitamine. La polpa del mandarino (ricca di vitamina C), è utile per prevenire il raffreddore e protegge mucose e capillari, la vitamina P, invece, combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi; inoltre contiene calcio, potassio e fibre, indispensabili per le ossa e per l’intestino e regola la pressione arteriosa. Gli scienziati del National Institute of Fruit Tree Science e anche altri studi paralleli sostengono che il mandarino avrebbe proprietà antitumorali (sembra che bere un bicchiere di succo di mandarino al giorno riduce il rischio di sviluppare il tumore del fegato) e proteggerebbero il cuore. I ricercatori australiani sostengono, inoltre, che il consumo di arance e mandarini ridurrebbe del 50% le probabilità di cancro del tratto digestivo e del 20% di ictus.

Valori nutrizionali del mandarino per 100gr. di prodotto 
Proteine: 0,9 
Lipidi: 0,3 
Glucidi: 17,6 
Fibre: 1,7 
Vitamine:A, B, C, PP 
Minerali: Ferro Potassio, Calcio, Fosforo 
Calorie: 72
Conservazione dei mandarini 
I mandarini si conservano a temperatura ambiente per 2 o 3 giorni, ma se si vuole conservarli più a lungo, vanno riposti in un luogo fresco o nel frigorifero dove dureranno anche fino a 10 giorni.